Dal «Huangdi neijing ling-shu» il capitolo ottavo: la psiche nella tradizione cinese

“Il “Huangdi Neijing” è formato da due opere separate: il “Suwen” o “Domande semplici” ed il “Lingshu” o “Perno spirituale”. Il “Lingshu”, che anticamente era chiamato “Zhengjing” o “Classico degli aghi”, prese questo nome a partire dalla dinastia Tang (618-907 d.C). “Shu” indica il cardine di una porta che permette la chiusura e l’apertura alternata e regolata come avviene per una porta custodita. L’influsso celeste naturale si diffonde sempre nell’uomo; il meccanismo nascosto del perno che apre e chiude permette la costituzione e la ricostituzione del corpo umano, grazie agli influssi del Cielo, regolarmente donati e distribuiti con meccanismi di apertura e di chiusura. Lo scopo della vita, secondo il “Lingshu”, è quello di mantenere presso di sé gli Spiriti portatori degli influssi celesti, di preservare la relazione vitale con il Cielo, tramite gli Spiriti. Il capitolo ottavo, oggetto di questo libro, si intitola appunto “Ben Shen”, che letteralmente vuol dire “radicarsi agli Spiriti”. Il “Lingshu” si presenta in forma dialogica. Qi Bo, maestro celeste, risponde a lungo e con metodo all’imperatore Huangdi. Il capitolo ottavo si divide in due parti. Nella prima Huangdi pone due domande. La prima: se l’uomo, generato dalla virtù del Cielo, si svii dal retto cammino per colpa sua o per colpa del Cielo. La seconda è, invece, una semplice richiesta di spiegazione e di approfondimento delle Tredici istanze che portano al “saper fare”. Viene in questo modo spiegato, per gradi successivi, come Tredici istanze, ciascuna in modo specifico, conducono l’uomo alla realizzazione di sé.” (Fabrizia Berera)

Book Info

  • Book Author :
    Claude Larre, Elisabeth Rochat De La Vallée
  • Publishing House :
    Jaca Book
  • Publishing Year :
    2017